Shadowhunters - Città di ossa by Cassandra Clare

Shadowhunters - Città di ossa by Cassandra Clare

autore:Cassandra Clare [Clare, Cassandra]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T07:36:18+00:00


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I lupi si prepararono a saltare, acquattati e ringhianti, e i vampiri, colti di sorpresa, arretrarono. Solo Raphael tenne la posizione. Si stringeva ancora il braccio ferito, la camicia un pasticcio di sangue e polvere. « Niños de la Luna» sibilò. Anche Clary, il cui spagnolo era quasi inesistente, capì ciò che aveva detto. «I Figli della Luna… i lupi mannari.» Pensavo si odiassero

«sussurrò a Jace.» I vampiri e i licantropi, dico.

«E infatti è così. Non vanno mai nelle tane degli altri. Mai. L’Alleanza lo vieta.» Sembrava quasi indignato. «Deve essere successo qualcosa. E non è una buona notizia. Proprio per niente.»

«Be’, come potrebbe andare peggio di prima?»

«Può» disse Jace. «Perché stiamo per trovarci nel bel mezzo di una guerra.»

«Come osate entrare nella nostra tana?» urlò Raphael. Aveva il volto violaceo dalla rabbia. «Se è la morte che volete, vi daremo la morte!»

Il lupo più grosso, un mostro grigio chiazzato, con denti che sembravano quelli di uno squalo, emise un colpo di tosse ansimante, quasi canino.

Mentre avanzava, tra un passo e l’altro, cambiava forma, come se un’onda lo stesse percorrendo e deformando. Ora era un uomo alto e muscoloso con lunghi capelli che pendevano a ciocche grigie simili a corde. Portava dei jeans e un pesante giubbotto di pelle e c’era qualcosa che ricordava un lupo nei tratti del suo volto asciutto e segnato. «Non siamo venuti per combattere» disse. «Siamo venuti per la ragazza.»

Raphael riuscì a sembrare al tempo stesso furioso e sbalordito. «Per chi?»

«Per la ragazza umana.» Il licantropo allungò un braccio rigido e lo puntò su Clary.

La ragazza era troppo scioccata per muoversi. Simon, che le si stava agitando tra le mani, si immobilizzò. Alle spalle di Clary, Jace borbottò tra sé qualcosa che suonò decisamente blasfemo. «Non mi avevi detto di conoscere dei licantropi.» Clary percepì la leggera titubanza sotto il suo tono inespressivo: era sorpreso quanto lei.

«Infatti non ne conosco» disse.

«Non è una buona notizia.»

«Lo hai già detto prima.»

«Mi è sembrato che valesse la pena di ripeterlo.»

«Direi di no.» Clary si strinse a lui. «Jace. Mi stanno guardando tutti.»

Tutti gli sguardi erano rivolti verso di lei. Perlopiù erano sguardi esterre-fatti. Raphael aveva gli occhi socchiusi. Si voltò lentamente verso il licantropo. «Non puoi averla. È entrata nel nostro territorio, per cui è nostra.»

Il licantropo scoppiò a ridere. «Sono proprio contento che tu lo abbia detto» disse, dopodiché si lanciò in avanti. A mezz’aria il suo corpo si deformò e tornò a essere un lupo con la pelliccia luccicante, le zanne spalancate, pronto a sbranare. Atterrò sul petto di Raphael e caddero a terra in un groviglio ringhiante. Dopo uno scambio di ululati rabbiosi, i vampiri si lanciarono contro i licantropi, che li affrontarono a testa bassa al centro della sala da ballo.

Il rumore che si levò era qualcosa che Clary non aveva mai sentito prima. Se i dipinti dell’ Inferno di Bosch avessero avuto una colonna sonora, sarebbe stata quella.

Jace fischiò. «Raphael sta avendo proprio una serataccia, eh?»

«E allora?» Clary non provava alcuna solidarietà per il vampiro.



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